Alcune
delle più famose attrici del cinema italiano (tra le
quali Sophia Loren e Claudia Cardinale) sono
rimaste alla ribalta molto a lungo. Di altre non si è
mai (o quasi mai) più sentito parlare. Sono andato alla
ricerca. Ho trovato delle tracce su internet. Non è nella
mia intenzione farle vedere in un confronto ieri/
oggi. Mi piace invece ricordarle come erano una volta queste
belle donne dei tempi passati.
Dalla Domenica del Corriere: Durante la lavorazione del film „Un italiano in Argentina“
le tre protagoniste Silvana Pampanini, Annie Gorassini e Maria
Grazia Buccella sono state letteralmente aggredite da un gruppo
di macellai, loro focosi ammiratori.
Marisa Allasio (1936)
Chi non ricorda il film „Poveri
ma belli e l'immancabile seguito Belle
ma povere?" Che nostalgia
di un'Italia che se non fosse esistita si sarebbe dovuto
inventarla! Il personaggio di Marisa in questi
film è quello di una ragazza sexy (anche lei la
classica maggiorata che piaceva tanto
agli italiani) ma ingenua e di moralità irreprensibile.
Nel 1958 gira un ultimo film con Dino Risi e poi scompare
dalla scena. ha sposato il conte Pier Francesco Calvi
di Bergolo, figlio della principessa Iolanda Margherita di Savoia, primogenita
di Vittorio Emanuele III e di Elena del
Montenegro. Ed è un vero peccato
perchè qualche altro bel film lo si sarebbe visto volentieri.
Secondo una intervista rilasciata nel 1985 il suo
matrimonio era già finito da parecchi anni
e l'unico suo rimpianto era di non aver accettato il ruolo propostole
da Luchino Visconti nel film il Gattopardo andato poi a Claudia Cardinale.
Laura Antonelli (1941 - 2015)
"E' la più
bella schiena nuda mai apparsa sullo schermo dopo quella di
Marilyn Monroe", disse una volta di lei Lando Buzzanca. Laura Antonelli (1941), nata a Pola da una famiglia
istriana che emigrò in Italia durante l'esodo istriano
cominciò a lavorare come insegnante di matematica
ed educazione fisica in un liceo a Roma. Fu „scoperta"
quando apparve nella pubblicità
di Carosello. La sua prima parte importante
le viene offerta, nel 1969, dal regista Massimo Dallamano che la sceglie come protagonista del film „Venere
in pelliccia„. Ma il film era troppo erotico per i
suoi tempi e finisce vittima della severa censura
del tempo, che ne blocca l'uscita. Sei anni più tardi
il film viene rilanciato con il titolo „Le malizie
di Venere„. Nel 1973 interpreta il ruolo di una
sensuale cameriera in „Malizia„ di Salvatore Samperi, a fianco di Turi Ferro e del giovane Alessandro Momo. Il film ebbe un enorme
successo e divenne un vero e proprio cult film.
Scene da „Malizia"
Per quel
film Laura Antonelli ottenne il Nastro d'Argento alla
migliore attrice protagonista e divenne per gli italiani una icona del sesso. Durante le riprese del film „Trappola
per un lupo" di Claude Chabrol conobbe Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una molto chiacchierata
e turbolenta relazione. Alcuni suoi film sono totalmente centrati
su di lei e fortemente erotici, come „Peccato veniale“
di SalvatoreSamperi e „Divina creatura“
di Giuseppe Patroni Griffi (nel quale la
si può vedere completamente nuda per sette minuti).
Scene in „Sesso
matto"
Più
impegnativo fu il suo ruolo nel film „L'innocente“,
l'ultimo film di Luchino Visconti. Il declino
di Laura Antonelli cominciò nel 1991, quando
nella sua villa furono trovati 36 grammi di cocaina. Venne condannata
in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio
di stupefacenti e solo nel 2000 venne assolta dalla Corte d'appello
di Roma, che la riconobbe consumatrice ma non spacciatrice di
stupefacenti.
Maria Grazia Buccella (1940)
Maria
Grazia Buccella (1940) arrivò al cinema dopo essere
stata finalista al concorso di Miss Universo (1959). La sua
carriera cinematografica non fu comunque di lunga durata. Recitò
sopratutto in commedie all'italiana, dove interpretò
quasi sempre il ruolo della „maggiorata" svampita.
Nel 1968 ricevette il Nastro d'argento come attrice non
protagonista del film „Ti ho sposato per allegria“
di Luciano Salce. Fino al 1971 Luciano Salce e Pasquale Festa
Campanile le affidarono ruoli da protagonista in una serie di
altri film. Il film „Basta guardarla“ di Salce
è il film della sua vita, quella dell'avanspettacolo.
Nel film la Buccella interpretò la soubrette Enrichetta-Erika,
il personaggio stereotipo che si sembra fatto per lei e la sua
vita. Nel 1988 ormai quasi cinquantenne, ritorna sugli schermi
ancora con questo ruolo, recitando come guest star nella puntata
„Settimana bianca“ de „I ragazzi della
3ª C“, nel quale interpretò il flirt del
professore di italiano.
Maria Grazia Buccella
- Striptease
Scilla Gabel (1938)
Scilla
Gabel (1938), al secolo Gianfranca Gabellini, studiò
all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma. Al
cinema arrivò grazie alla sua somiglianza con Sophia
Loren, di cui fece la controfigura nei film: „Il ragazzo
sul delfino“ e „Timbuctù„.
Si dice che in seguito la Gabel si sottopose ad alcune operazioni
di chirurgia plastica per assomigliare di meno alla
diva. Il grande pubblico imparò a conoscerla nel 1958
quando partecipò allo sceneggiato televisivo „Capitan
Fracassa“ della RAI. Da allora apparse in
numerosi film negli anni sessanta e settanta, fra i quali il
film a episodi „I fuorilegge del matrimonio“
di Valentino Orsini e dei fratelli Taviani e una serie di film
con Totò. Fu con la TV che raggiunse il successo: nel
sceneggiato televisivo „Una
tragedia americana“ (1962), in „Odissea“
(1968), e in „E le stelle stanno a guardare“
(1971), tratto dall'omonimo romanzo di A. J. Cronin. Nel 1976
il regista Piero Schivazappa, suo marito, la diresse nello sceneggiato
televisivo „Dov'è Anna?„. Altri sceneggiati
furono tra gli altri „Il garofano rosso“
(1976), „L'esclusa“ (1980), „Un eroe
del nostro tempo“ (1982) e la serie televisiva „Quer
pasticciaccio brutto de via Merulana“ (1983) per la
cui interpretazione venne premiata al Festival del Giallo
di Cattolica.
Dorian Gray (1928 - 2011)
Dorian
Gray (1928 - 2011), al secolo Maria Luisa Mangini,
debuttò sul palcoscenico nella rivista con
Erminio Macario e Gino Bramieri. In seguito, negli anni 50 passò
al cinema dove attirò l'attenzione con la sua
bellezza procace. Il suo film più conosciuto è
„Totò, Peppino e la malafemmena“ (1956).
Più tardi recitò il ruolo di Jessy, l'amante di
Amedeo Nazzari nel film „Le notti di Cabiria“
di Federico Fellini. Come attrice impegnata si impose in
„Il grido" di Michelangelo Antonioni. Per
il suo ruolo nel film „Mogli pericolose“ (1958)
di Luigi Comencini ottenne un Nastro d'Argento come migliore
attrice non protagonista. Dopo numerosi film farseschi abbandonò
le scene ritirandosi a vita privata. Morì suicida all'età
di 83 anni, il 15 febbraio 2011, uccidendosi con una pistola
nel paese di Torcegno, in Trentino, dove viveva. Non
si conobbero mai i motivi del suo gesto.
Dorian Gray
Sylva Koscina (1933 - 1994)
Sylva
Koscina (1933 - 1994), che aveva studiato fisica all'università
di Napoli e in seguito lavorato come fotomodella, la si vide
in tantissimi film degli anni 1950 e 1960. Lavorò con
quasi tutti gli attori famosi del tempo. Tra l'altro con Alberto Sordi,Nino Manfredi e Ugo Tognazzi.
Uno dei suoi più grandi successi fu „Ladro
lui, ladra lei“ (1958) di Luigi Zampa,
nel quale recitò a fianco di Alberto Sordi.
Innumerevoli anche i polpettoni
storici cui partecipò (per esempio „Le
fatiche di Ercole“ (1957) con Steve Reeves.
Nel 1964 fu scelta da Federico Fellini per la parte
di una delle sorelle della protagonista in „Giulietta
degli spiriti„.
Sylva Koscina in „Vedo
nudo"
Nel 1967 andò
a Hollywood: in tale occasione fu lanciata con un'audace campagna
stampa, che culminò con la pubblicazione di un servizio
fotografico su Playboy in cui posava a seno nudo. Uno dei suoi
film più „seri" fu „La
battaglia della Neretva“ (1969) nel quale interpretò
una giovane partigiana jugoslava.
Sylva Koscina diva dimenticata
Virna Lisi (1936 - 2014)
La carriera cinematografica die Virna Lisi (1936)
incominciò nel 1953 col film „E Napoli canta".
La prima prova delle sue capacità drammatiche la diede
nel 1956 nel
film „La donna del giorno", di Francesco
Maselli. A partire dal 1964 la si vede in film di Hollywod
con film quale „Come uccidere vostra moglie“
nel quale recita a fianco di Jack Lemmon. Alla fine
degli anni 60 torna in Italia, dove interpreta ruoli brillanti,
ma all'inizio degli anni 70 preferisce dedicarsi alla famiglia
e dirada gli impegni. Nei fim che gira in seguito i suoi ruoli
sono più maturi ed impegnativi (per esempio „Al
di là del bene e del male" (1978) di Liliana
Cavani e „La cicala“ di Alberto
Lattuada). Per questi ruoli viene sempre più
lodata dalla critica. Uno sei suoi più grandi successi
è il film „Regina Margot" (1994) di Patrice Chéreau per il quale vinse il Prix
d'interprétation féminine al Festival di Cannes. Nel 2009 ottiene un David
di Donatello alla carriera. Virna Lisi, la signora del cinema italiano, si spegne tranquillamente nel sonno a 78 anni nella sua casa a Roma.
Chi non la ricorda? Gina Lollobrigida (1927) è
stata una delle attrici italiane che hanno raggiunto
una fama a livello internazionale negli
anni 50 e 60 del secolo scorso. Per gli italiani è stata
anche il prototipo della donna „maggiorata„.
Indimenticabili sono stati i suoi ruoli nei Film
„Pane amore
e fantasia“ e il seguito „pane
amore e gelosia“ a fianco di Vittorio de
Sica. Ma anche il ruolo della bella zingara Esmeralda nel film „Il gobbo
di Notre Dame“, che ha girato a fianco di Anthony
Quinn (nel ruolo di Quasimodo, il campanaro di Notre Dame). Gina Lollobrigida non è scomparsa
dalla scena come tante sue colleghe di quei tempi. Dopo un successo
travolgente a Hollywood „la
„lollo“, „la
gina nazionale“, come la chiamavano, all'inizio
degli anni 70 iniziò a diradare le apparizioni sugli
schermi per dedicarsi alla fotografia, pubblicando diversi libri
di reportage, positivamente commentati dalla critica.
Lo sapevate
che: La locomotivaV 160.003 della Deutsche Bahn (ferrovie tedesche) era soprannominata Lollo per
via delle „sporgenze“ sulle due testate che ricordavano le „forme“ dell'attrice? E che l'insalata riccia „lollo rosso“
si è guadagnata il suo nome dalle sottogonne vaporose della „Lollo“.
Danza di Esmeralda
Sophia Loren (1934)
Sophia Loren,nome
d'arte di Sofia Villani
Scicolone è una delle più celebri
attrici della
storia del cinema italiano e mondiale. Entrò nel cinema
giovanissima e si impose ben presto, agli inizi degli anni
1950, come sex symbol grazie alla sua sensualità e
al suo corpo da maggiorata. Da Vittorio De Sica fu
diretta in film come „La ciociara“, per
il quale vinse moltissimi premi, „Ieri, oggi, domani",
famoso per lo spogliarello, e „Matrimonio all'italiana",
per il quale ricevette una seconda nomina all'Oscar. In entrambi
i film le fu a fianco Marcello Mastroianni,
con cui girò un totale di quattordici film,
a partire dal 1954 com „Peccato che sia una canaglia" fino al 1994 con „Prêt-à-Porter„.
Durante
la sua lunga carriera, Sophia Loren vinse due Oscar,
un Golden Globe, un Leone d'oro, la Coppa
Volpi, una Palma d'oro a Cannes, un BAFTA, sei David di Donatello e due Nastri d'argento.
Il famosissimo spogliarello
di „Ieri, oggi, domani„
Antonella Lualdi (1931)
Antonella Lualdi (1931), nata a Beirut (Libano) da padre italiano e madre
di origine greca, crebbe parlando correntemente l'arabo, il
francese e l'italiano. Durante
la seconda guerra mondiale tornò nella patria del padre
dove „fu scoperta" giovanissima per il cinema. La
sua bellezza luminosa e pacata ha aggraziato parecchi film
italiani e francesi girati negli anni 50 e 60. Il più
prestigios fu „L'uomo e il diavolo“ (1954)
di Claude Autant-Lara, dove recitò a fianco
di Gérard Philipe. Altri suoi film negli anni
cinquanta: „Miracolo a Viggiù" (1951), “ La cieca di Sorrento“ (1952),
„È arrivato l'accordatore" (1952) e „Il cappotto" (1952) di Alberto
Lattuada. Poi conobbe l'attore Franco Interlenghi.,
che sposò nel 1955 e da cui ebbe due figlie: Antonellina e Stella che diventeranno anche attrici. Insieme
a Franco Interlenghi ottenne alcuni
successi come „Il più comico spettacolo del
mondo" (1953), „Pietà per chi cade“
(1954) e „Gli innamorati“ (1955). Senza
il marito recitò tra l'altro in „Padri e figli" (1957) di Mario Monicelli, „Gli imbroglioni" (1963) e insieme a Vittorio Gassman „Se
permettete parliamo di donne“ (1964) di Ettore
Scola. Poi, negli anni 70 e 80 non si sentì quasi
più niente di lei. Negli anni 90 ricomparve in alcune
serie televisive francesi.
Antonella Lualdi
Silvana Mangano (1930 - 1989)
Le elezioni di Miss Italia del 1947 furono il battesimo di fuoco di alcune dive eccezionali.
Le vinse Lucia Bosè, la seconda qualificata
fu Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida fu terza.
Grazie alla sua bellezza scultorea partecipò al concorso
anche Silvana Mangano che venne notata dal regista Mario Costa sotto la cui regia iniziò a lavorare
come comparsa in alcuni film. Il successo arrivò con
il film „Riso amaro“
(1949) del Regista Giuseppe de Santis. Con questo film
ka Mangano s'impose nel mondo del cinema, come sex
symbol nazionale nel dopoguerra. La sua immagine fiera
e indolente della mondina, con la maglietta attillata
e le calze nere a metà coscia, diventa un'icona del cinema
italiano. A livello internazionale diventò famosa nel
1955 con il film „Ulisse“
nel quale lavorò con Kirk Douglas ed Anthony
Quinn.
Scene da „Riso
amaro"
Sandra Milo (1933)
Sandra Milo, nata in Tunisia da padre siciliano, debuttò
al cinema insieme ad Alberto Sordi nel Film „Lo scapolo“
(1955). Le sue forme esuberanti la sua voce ingenua da bambina
la fecero diventare una „maggiorata" tra le
più conosciute e amate d'Italia. Più
tardi Fellini le darà il soprannome affettuoso di „Sandrocchia„.
Nel 1959 interpretò il ruolo di una prostituta nel
Film „Il generale della Rovere“ di Roberto
Rossellini. Un ruolo simile lo ebbe un anno dopo in „Adua
e le compagne“ di Antonio Pietrangeli. La sua
carriera di attrice fu interrotta bruscamente dalla cattiva
critica (al Festival di Venezia del 1961) del Film „Vanina
Vanini“ diretto anche da Rossellini. Le sorti della
sua carriera furono risollevate da Federico Fellini, che le
diede un ruolo in „Otto e mezzo“ (1963) e
in „Giulietta degli spiriti“ (1965). Per
entrambi i film vinse il Nastro d'Argento come miglior
attrice non protagonista. Tra gli altri film: „Frenesia
dell'estate“ (1963) di Luigi Zampa, „L'ombrellone“
(1968), di Dino Risi, „La visita“ (1963)
di Antonio Pietrangeli. La sua vita sentimentale burrascosa
le fece abbandonare il cinema per un lungo periodo. Più
tardi, nel 1985, ttornò alla conduzione televisiva
con una trasmissione pomeridiana per bambini. Nel nuovo millennio
si dedicò al teatro. Dal 2006, per esempio, fu tournée
nei teatri italiani con la commedia „8 donne e un
mistero“, tratta dall'omonimo film francese.
Sandra Milo
Luciana Paluzzi (1937)
Luciana iniziò molto presto la carriera di attrice. Nel 1953, a soli sedici anni, ebbe già un piccolissimo ruolo in „Sua Altezza ha detto: no!“ con Ugo Tognazzi. Nel 1954 fece la comparsa in due film internazionali: „Tre soldi nella fontana“ (USA) e „I sette peccati di papà" (Francia). Nel 1959 lavorò con il grande regista Fritz Lang nel film „La tigre di Eschnapur“ e con Marcello Mastroianni e Vittorio De Sica in „Il nemico di mia moglie". Nel 1963 partecipò allo sceneggiato „Delitto e castigo". Nel 1965 fu nel cast del film „Thunderball" con Sean Connery (007). È questo film che la rese famosa. Seguì una serie di film di scarsa qualità, finchè negli anni 1970 si ritirò dalle scene e si dedicò esclusivamente alla famiglia.
Luciana Paluzzi
Silvana Pampanini (1925 - 2016)
Nella prima metà degli anni 50, prima
che Sophia Loren e Gina Lollobrigida diventassero
famose anche a livello internazionale, Silvana Pampanini (1925) è stata il simbolo della bellezza italiana nel
mondo. Anche da lei fu un concorso di bellezza a
lanciarla nel mondo del cinema. Nei suoi anni come attrice la Pampanini non è stata trattata molto bene dai critici e non ha
mai ricevuto premi importanti anche se ebbe l'onore di recitare
con tantissimi attori importanti dell'epoca: Totò, Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Raf Vallone, Ugo Tognazzi, Carlo Dapporto, Rossano Brazzi, Paolo
Stoppa, solo per nominarne alcuni. Tra
i film più conosciuti: I pompieri di Viggiù (1949), „O.K. Nerone" (1951), la parodia di „Quo
vadis?" e „Bellezze in bicicletta" in cui cantò una delle più celebri canzoni dell'epoca.
La Pampanini era molto devota a Padre Pio e a S.Antonio da
Padova. Per bella che fosse non si è mai sposata e
non ha avuto figli ma vanta la proposta di matrimonio di Totò che nel 1950, sul set di „47 morto che parla“,
chiese invano la sua mano.
Silvana Pampanini
„La Ninì Pampan"
Rossana Podestà (1934 - 2013)
Appena sedicenne Carla Dora Podestà, nata a Tripoli (Libia), venne scoperta dal regista Léonide Moguy durante l'allestimento del cast per il film Domani è un altro giorno. Sarà questo l'inizio di una carriera durante la quale girerà una sessantina di pellicole, sia in Italia che all'estero. Dotata di un fisico da maggiorata divenne una ragazza-copertina degli anni sessanta e, dopo aver preso parte a film del filone del neorealismo rosa apparve in film storico-mitologici, specializzandosi nel ruolo di "regina del peplum". Notevole successo ebbe nel 1954 „Le ragazze di San Frediano“, regia di Valerio Zurlini. Il suo film più bello fu senza dubbio „Sette uomini d'oro“ (1965) del regista (e marito) Marco Vicario, seguita a ruota da „Grande colpo dei sette uomini d'oro". Fu a lungo compagna dell'alpinista ed esploratore Walter Bonatti.
Sette uomini d'oro - immagini e musica
Rosanna Schiaffino (1939 - 2009)
Come con
tante altre attrici la carriera della genovese Rosanna Schiaffino (1939 - 2009) comincia con un concorso di bellezza. A 16
anni è Miss Liguria. Dopo di chè comincia
a lavorare come fotomodella. La prima prova al cinema è
in un ruolo secondario in Totò lascia o raddoppia? (1956) di Camillo Mastrocinque. La sua bellezza
bruna e mediterranea si impone subito ma anche le sue doti interpretative
non sono da meno.
Rosanna Schiaffino con Jacques Perrin
„La
sfida" (1958) di Francesco Rosi, „Il vendicatore" (1959) di William Dieterle, „La
notte brava" (1959) di Mauro Bolognini e „Due
settimane in un'altra città“ (1962) di Vincente
Minnelli sono alcuni suoi successi. Per il suo ruolo di Lucrezia nell'adattamento di Alberto Lattuada de „La
mandragola“ (1965) viene premiata con una Targa
d'Oro ai David di Donatello..