Tiziano Terzani non era molto conosciuto in Italia per la sua attività
giornalistica, poichè lavorò principalmente per
il periodico tedesco „Der Spiegel“, ma oggi,
a posteriori, possiamo considerare Terzani come uno dei
massimi scrittori italiani di viaggi del XX secolo,
appassionato cronista del proprio tempo, entusiasta ricercatore
della verità degli avvenimenti, dei suoi protagonisti
e degli uomini suoi compagni di viaggio, fisico e spirituale.
Tiziano Terzani, giornalista e narratore dei mille volti
dell'Asia morì il 28 luglio 2004 ad Orsigna, un luogo
che è stato una suo importante punto di riferimento
per tutta la vita. Aveva 65 anni e da anni era malato di cancro.
Un indovino mi disse
Terzani nacque
a Firenze, nel quartiere di Monticelli, mercoledì 14
settembre 1938 da una famiglia di umili origini: la madre popolana
di origini contadine, il padre meccanico. Visse linfanzia
in ristrettezze economiche ma serenamente e con la dignità
dei semplici ma saldi principi morali dei genitori che Tiziano
fece propri. Lacuta intelligenza che si ritrovò,
la sua predisposizione allo studio, lincontrofortunato
con insegnanti che ne colsero le qualità già nellistruzione
primaria, gli valsero la possibilità del riscatto culturale
e sociale dalla povertà dellambiente famigliare
che si convinse a concedergli la possibilità del proseguimento
degli studi e a frequentare il liceo classico „Galileo"
di Firenze, dove, sedicenne ebbe il primo contatto col mondo,
impiegando le vacanze scolastiche come lavapiatti in Svizzera:
col salario ricevuto visitò Parigi, quindi un passaggio
in Belgio e in Germania.
Brillantemente diplomato, rischiò
limpiego in banca: lo salvò lammissione alla
borsa di studio presso il prestigioso Collegio medico-giuridico
di Pisa (allora facente capo alla Scuola Normale Superiore),
attuale Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di
Perfezionamento (tra i compagni di corso c'era Giuliano Amato),
laureandosi brillantemente in giurisprudenza nel 1961.
Nello stesso anno sposò Angela Staude, fiorentina
di genitori tedeschi (suo padre era il pittore Hans-Joachim
Staude). Trascorsi sei mesi per un Master in Inghilterra,
nel 1962 iniziò a lavorare per la Olivetti dapprima
come venditore e successivamente occupandosi del personale
estero.
Nel 1965, l'azienda lo inviò a tenere corsi
di formazione in molte aree del mondo (fra cui il Giappone
ed il Sud Africa), dove entrò in contatto con le problematiche
dellapartheid e dello sfruttamento sociale del continente
Africano: tema dei suoi primi scritti giornalistici che lAstrolabio,
rivista diretta da Ferruccio Parri, gli pubblicò in
Italia contribuendo a maturargli la decisione di cambiare
radicalmente vita ed esplorare il mondo scrivendone.
Tiziano Terzani e il giornalismo
Una borsa di studio offertagli
dalla Columbia University di New York per dedicarsi allo studio
della lingua e della cultura cinese gli fornì la motivazione
e la possibilità di licenziarsi dall'Olivetti (1969)
per investire sulla professione giornalistica attrezzandosi
di conoscenze sul paese Asiatico e sugli esperimenti di nuova
e utopistica organizzazione sociale in esso in atto in un epoca
di grandi fermenti e fenomeni politici di ripensamento critico
dellorganizzazione occidentale . Dello stesso anno, in
agosto, la nascita del suo primogenito Folco.
Dopo qualche collaborazione,
prima per L'Astrolabio e poi per Il Giorno, Terzani finalmente
ebbe l'opportunità, grazie al settimanale tedesco Der
Spiegel di recarsi in Asia come corrispondente.
Nel marzo del 1971 nacque la figlia Saskia. Terzani, con
la moglie ed i due figli piccoli, si trasferì a Singapore.
In quegli anni Tiziano ebbe l'opportunità di seguire
da molto vicino le fasi decisive della Guerra del Vietnam,
esperienza che diede origine ai suoi primi due libri.
Nel giugno 1971 fu tra
i firmatari del documento pubblicato sul settimanale L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi.
In seguito collaborò
anche con i quotidiani italiani Corriere della Sera e La Repubblica,
diventando uno dei più importanti giornalisti italiani
a livello internazionale.
Tiziano Terzani - Siamo tutti americani?
Terzani è stato
un profondo conoscitore dell'Asia, non solo per quanto riguarda
le vicende storiche e politiche, ma anche dal punto di vista
filosofico e culturale. Ha vissuto a Pechino, Tokyo, Singapore,
Hong Kong, Bangkok e Nuova Delhi, che negli ultimi anni aveva
eletto come sua seconda casa. Il suo soggiorno a Pechino si
concluse quando venne arrestato e „rieducato" per
un mese prima di essere espulso dalle autorità cinesi
per „attività controrivoluzionarie“.
Un altro giro di giostra
Fantasmi
Le esperienze di Terzani in Asia sono confluite, oltre che
negli articoli per i giornali, anche in numerosi libri, a
cominciare da Pelle di leopardo (1973), che racconta le ultime
fasi della Guerra del Vietnam, e per finire con il suo ultimo
lavoro: Un altro giro di giostra. Tra i libri più interessanti
di Terzani si ricorda Un indovino mi disse, cronaca di un
viaggio di un anno attraverso numerosi paesi dell'Asia, compiuto
senza mai prendere un aereo, per seguire l'avvertimento datogli
da un indovino.
Nel 1997 a Terzani è
stato conferito il „Premio Luigi Barzini all'inviato speciale“.
Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 diede una sua risposta
alle invettive anti-islamiche di Oriana Fallaci nel libro Lettere
contro la guerra.
Il libro „Un altro
giro di giostra" tratta del suo modo di reagire alla sua
malattia, un tumore all'intestino, viaggiando per il mondo e
osservando con lo stesso spirito giornalistico di sempre le
tecniche della più moderna medicina occidentale e le
medicine alternative; il viaggio più difficile, alla
ricerca di una pace interiore, che lo portò ad accettare
serenamente la morte.
«Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere
si legge nel libro e ora avevo preso la malattia
come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto,
per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non
mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti
fino ad allora era il più impegnativo, il più
intenso.» (Un altro giro di giostra)
Terzani si ritirò a trascorrere i suoi ultimi giorni
ad Orsigna, il rifugio di una vita, sull'Appennino tosco-emiliano
(Pistoia), spegnendosi il 28 luglio 2004.