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Gino Paoli (nato a Monfalcone il 23 September 1934) è considerato uno dei più grandi cantautori italiani degli anni sessanta e settanta. Ma è ancora sulla breccia. | |||
Sta avvicinandosi agli ottant'anni. Li porta bene e continua a fare con passione il cantautore, attività che svolge da oltre quarantacinque anni (La gatta è del 1960). Ora canta perfino meglio. La voce è piena, ha le tonalità giuste e emoziona. Oltre che un cantautore impareggiabile, è anche un interprete di prima qualità. Pochi sanno presentarsi al pubblico, in teatro o in tv, con la sua sobrietà e eleganza. | |||
Testi delle sue canzoni più famose | |||
La gatta | |||
C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu |
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Se la chitarra suonavo la gatta faceva le fusa ed una stellina scendeva vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su. |
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Ora non abito più là tutto è cambiato, non abito più là ho una casa bellissima bellissima come vuoi tu. |
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Ma ho ripensato a una gatta che aveva una macchia nera sul muso a una vecchia soffitta vicino al mare con una stellina che ora non vedo più. |
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Sapore di sale | |||
Sapore di sale, sapore di mare che hai sulla pelle, che hai sulle labbra quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare vicino a me, vicino a me. |
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Sapore di sale, sapore di mare un gusto un po' amaro di cose perdute di cose lasciate lontano da noi dove il mondo è diverso, diverso da qui. |
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Il tempo è nei giorni che passano
pigri e lasciano in bocca il gusto del sale ti butti nell'acqua e mi lasci a guardarti e rimango da solo nella sabbia e nel sol. |
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Poi torni vicino e ti lasci cadere così nella sabbia e nelle mie braccia e mentre ti bacio sapore di sale sapore di mare, sapore di te. |
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Il cielo in una stanza |
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Quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti quando sei qui vicino a me questo soffitto viola no, non esiste più. Io vedo il cielo sopra noi che restiamo qui abbandonati come se non ci fosse più niente, più niente al mondo. Suona un'armonica mi sembra un organo che vibra per te e per me su nell'immensità del cielo. Per te, per me: nel cielo. |
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