Sapere

I „Vu cumprà"
 
Vucumprà o vu' cumprà è un neologismo diffusosi in Italia a partire dalla seconda metà degli anni 1970 per indicare, in senso denigratorio o scherzoso, i venditori ambulanti di origine africana. La parola si diffuse ini­zial­mente nel napoletano, e riprende il suono di una pronuncia dialettale e dis­tor­ta della frase "vuoi comprare?".
Il fenomeno della diffusione del neologismo "vucumprà" può essere pa­ra­go­nato a quello del termine "sciuscià", con cui alla fine della seconda guerra mondiale si iniziarono a chiamare i bambini napoletani che si offrivano di lu­ci­dare le scarpe ai soldati statunitensi, distorcendo la pronuncia dell'inglese shoe shine.

Il dottor vu cumprà. Il villaggio delle illusioni Parole sporche. Clandestini, nomadi, vu cumprà: il razzismo nei media e dentro di noi Vu cumprà. No, non compriamo niente
Il dottor vu cumprà. Il villaggio delle illusioni Parole sporche. Clandestini, nomadi, vu cumprà: il razzismo nei media e dentro di noi Vu cumprà. No, non compriamo niente

I prodotti venduti dalla maggior parte di loro sono di scarso valore, imi­ta­zioni illegali di oggetti di marca, copie illegali di opere protette da diritti d'autore, e così via: da Hogan a Luis Vuitton, da Adidas a Nike, da Prada a Gucci.
Per un senso di solidarietà il fenomeno è stato a lungo tollerato e non di rado i villeggianti si sono schierati dalla parte dei venditori di colore che con i sacchi della loro mercanzia si danno alla fuga all'arrivo delle forze dell'ordine.
Questi venditori abusivi sulle spiagge (e altrove) sono in verità solo l'ul­timo anello di una catena criminale. La produzione e la vendita di merce contraffatta sottrae flussi ingentissimi di danaro all’erario e compromettono la possibilità di competere delle imprese e dei soggetti che operano legalmente. Mettono a rischio l’economia, essendo basate sulla produzione ‘in nero’.
Vu comprà
In risposta a questa situazione le autorità di molte località balneari hanno di­chiarato guerra agli extracomunitari abusivi che vendono merce “taroccata” soprattutto nelle spiaggia. Sempre più spesso I cara­bi­nie­ri effettuano retate sulle spiaggie contro i venditori. Oltre a questo si ef­fet­tuano azioni di infor­ma­zione per i cittadini per chiarire che „la legge italiana punisce le persone che effettuano acquisti da venditori non autorizzati.“ In una località balneare dell'Adriatico è stata emmessa un'ordinanza senza pre­ce­denti. Si respon­sa­liz­zano anche i gestori degli stabilimenti: „O i gestori fer­mano i venditori o multe anche a loro.
Spiaggia invasa dai vu' cumprà
Una interessante iniziativa è partita nell'estate del 2015 sulle spiagge del Sa­lento (Puglia). trenta venditori ambulanti africani vendno borse, cinture e brac­cia­li, ma made in Italy e completamente legali. I prodotti sono realizzati con avanzi di conceria dalla onlus Made in Carcere, attiva nel penitenziario di Lecce. Gli accessori verranno venduti al dettaglio con prezzi tra i 5 e i 20 euro lungo i bagnasciuga del Salento e per le vie del centro di Lecce.
Grazie a questa iniziativa dell'avvocato Salvatore Centonze sarà possibile sot­trarre manodopera al mercato del falso. Secondo Centonze: "Questa gente non sarà più schiava dell’illegalità ma padrona di ciò che offre ai clienti.
 
 
Vu cumprà. No, non compriamo niente
Vu cumprà. No, non compriamo niente