Il Principato dei Seborga |
|
|
Dozza è un delizioso piccolo borgo nella provincia di Bologna in Emilia-Romagna. Dozza è considerato uno dei più caratteristici borghi medioevali dell'Appennino tosco-romagnolo, sia per lo stato di conservazione sia per il paesaggio nel quale è immerso. Vitigni e colline dolci, infatti, incorniciano il borgo medievale sormontato dalla maestosa rocca sforzesca. |
|
Rocca Sforzesca |
Il borgo medievale di Dozza, che si fregia del marchio "Borghi più belli d’Italia", sorge attorno alla Rocca Sforzesca che come origine risale al Medioevo, ma fu ricostruita dagli Sforza negli ultimi decenni del VX. secolo. A cura della famiglia Campeggi furono fatti lavori, terminati nel 1594, per modificarla da fortezza in palazzo signorile. Divenne residenza privata dei Malvezzi Campeggi che l’abitarono fino al 1960, anno dell'estinzione dell’ultimo erede. |
|
La rocca sforzesca mantiene inalterata la sua struttura medioevale: conservate in ottimo stato, infatti, sono gli interni e le cucine, impreziosite dagli utensili (che si possono datare al 1500), dai camini e dal pozzo. Gli ambienti signorili sono tuttora arredati da mobili di ottima fattura. Da ammirare sono anche parecchi dipinti ed arazzi del Settecento. |
|
Interessanti sono anche la sala delle armi, le prigioni (con strumenti di tortura) ed il caratteristico pozzo a rasoio, antico trabocchetto militare di difesa interna. |
|
Fernando di Masi (La natura e l'uva) |
Nel 1960 Dozza era ancora un paese quasi dimenticato, sconosciuto, lontano dalle grandi vie di comunicazione e quindi dalle grandi correnti di traffico, privo completamente di turismo. In quell'anno la Rocca Sforzesca, che fino ad allora era stata la residenza privata dei Marchesi Malvezzi-Campeggi, passò in proprietà del Comune di Dozza e dopo un adeguato restauro venne aperta al pubblico. |
|
Dozza ospita ogni due anni la caratteristica manifestazione di interventi pittorici sui muri delle case. A partire dal lontano 1960, quando il comune di Dozza organizzò la prima edizione della Biennale d'arte del Muro Dipinto, le caratteristiche vie del centro sono state arricchite delle opere di oltre duecento artisti, tra cui Sassu, Saetti, Purificato, Pozzati, Tornquist, Tadini, Crippa, Zigaina, Sughi e Gino Pellegrini. L’arte si è fatta paesaggio urbano ed arreda i muri delle case, le strade e le piazze, creando notevole suggestione. |
|
„Eterna cosmologia dei contadini" di Manuel Ruiz Pipo |
La prima manifestazione fu tenuta a battesimo da una pioggia fastidiosa e continua che ostacolò non poco il lavoro dei pittori. Ciò nonostante la manifestazione ebbe un grande successo di pubblico accorso numeroso ad assistere, sotto l'ombrello, al lavoro degli artisti. |
|
Karin
Andersen in azione (2011) |
|
Karin Andersen |
"Muro bagnato, muro fortunato": Mai un detto è stato più appropriato. Seguirono, inizialmente al ritmo annuale, numerose edizioni della manifestazione negli anni 1961, 1962, 1963 e 1964. Il „Muro Dipinto“ procurò al borgo non solo un alto grado di notorietà ma anche uno sviluppo turistico notevole. |
|
Bruno Ceccobelli - Nel tempo dei vigili |
A quel punto la Pro Loco di Dozza decise di trasformare il "Muro Dipinto" in una BIENNALE d'ARTE MODERNA. Da allora grandi maestri della pittura nazionale e internazionale hanno realizzato sui muri di Dozza grandi affreschi murali, contribuendo ad elevare culturalmente ed artisticamente la manifestazione, e a fare di Dozza la "capitale dell'affresco moderno". |
|
Il grifone, simbolo di Dozza |
Le biennali del 1965, 1967, 1969 e 1971 si svolsero (come anche le prime cinque edizioni) con il sistema del "concorso" con una giuria, una graduatoria di merito e premi differenziati. Dal 1973 invece il "concorso" venne abolito e gli artisti furono considerati alla pari, con premi e riconoscimenti uguali per tutti. La galleria d'arte „en plein air" si arricchisce ogni volta di nuove creazioni che si affiancano alle opere, oltre novanta, degli artisti che si sono alternati negli anni. |
|
Bruno Benuzzi in azione (2011) |
Fin dalle prime manifestazioni gli artisti ammessi hanno dovuto fornire all'organizzazione il "bozzetto" dell'opera che avevano intenzione di realizzare. Questo ha reso posiibile l'allestimento, nei saloni della Rocca Sforzesca, di un'eccezionale Galleria d'Arte moderna, la PINACOTECA DEL MURO DIPINTO, integrata da un'amplia documentazione fotografica delle varie edizioni. |
|
Aligi Sassu - Assedio alla rocca |
Dozza è oramai un’antologia pittorica, una vera galleria d’arte moderna a cielo aperto, particolarmente interessante, non solo perchè copre un arco di tempo die mezzo secolo, ma anche perchè i dipinti sono strettamente legati al luogo per il quale furono pensati. La prossima edizione della Biennale del Muro Dipinto avrà luogo nel 2019. |
Per altre foto di Dozza -> pagina in tedesco |
|