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Torquato Tasso, nato a Sorrento l' 11 marzo 1544 fu uno scrittore e poeta italiano, la cui opera più importante e conosciuta è la Gerusalemme liberata, in cui vengono descritti gli scontri tra cristiani e musulmani alla fine della Prima Crociata, durante l'assedio di Gerusalemme. | |||||
Sorrento (Surriento in dialetto napoletano) è una cittadina in provincia di Napoli (a 47 km dal capoluogo), sul
La fama turistica della cittadina nasce nell'800, ma la sua storia ha radici più antiche: il nome Surrentum è da collegare forse alla leggenda delle sirene, e si favoleggia di una fondazione fenicia della città.
Le Origini di Sorrento risalgono al VII secolo avanti Cristo, allorchè fu fondata, presumibilmente, dai Fenici. Dal 474 al 420 a.C. Sorrento fu dominata dai Greci, poi dai Sanniti, dai Romani e, dal 552, dai Bizantini. Agli inizi del nono secolo, divenne un libero Ducato ma dal 1133 fu dominata dai Normanni. Nel 1558, nonostante una difesa disperata, Sorrento fu saccheggiata dai pirati Turchi e, da quel momento, vennero costruite le mura difensive intorno alla città seguendo l’antico tracciato romano. Sorrento poi, passò dagli Angioini agli Aragonesi ed infine ai Borboni. |
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„Torna a Surriento" (I tre tenori) |
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Già all'epoca romana Sorrento era la dimora prediletta dell'aristocrazia.
Fu molto frequentata durante la prima età imperiale come luogo di villeggiatura dei ricchi patrizi, i quali elessero tutto l'arco del Golfo di Napoli, dai Campi Flegrei a Sorrento a luogo ideale per trascorrere i mesi estivi ed i periodi di „otium„. Sorsero così in questa zona diverse magnifiche residenze che avevano ciascuna il proprio approdo sul mare. |
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Veduta del Vesuvio | |||||
La fama di Sorrento è ricordata anche da Orazio e da Stazio, che nelle sue „Silvae“ decanta la bellezza dei luoghi ed in particolare della Villa del suo amico Pollio Felice. | |||||
Il centro della cittadina è piazza Tasso, che prende il nome dal monumento dedicato a Torquato Tasso, l'autore de „La Gerusalemme Liberata“, il più famoso sorrentino, nato nel 1544. | |||||
Giocatori di carte a Sorrento | |||||
Durante la Settimama Santa l’Italia "mette in scena" numerosissime rappresentazioni viventi. Specialmente nel meridione è un susseguirsi di processioni, riti religiosi e rappresentazioni sacre. Interi Paesi scendono in Piazza per commemorare il dramma sacro della Morte e della Resurrezione di Cristo. | |||||
La notte del Giovedì Santo e quella del Venerdì Santo le strade di Sorrento si illuminano di fiaccole e vengono solcate da affollate processioni: talvolta i penitenti sono a piedi scalzi o in catene per rendere più difficili e faticosi i percorsi della redenzione. | |||||
Alla processione del Giovedì Santo a Piano di Sorrento | |||||
Nella mentalità popolare la „Processione Bianca" rappresenta l'uscita di Maria alla ricerca del Figlio catturato dai nemici e condannato a morte. | |||||
Incapucciati alla processione del Giovedì Santo a Piano di Sorrento | |||||
Nella tarda serata Venerdì Santo ha luogo la processione “Nera“, a cura dell’Arciconfraternita della Morte e Orazione, con sede nella Chiesa dei Servi di Maria. Essa rappresenta il trasporto del Cristo Morto, una splendida scultura lignea di ignoto, verosimilmente del Settecento, seguito dalla Madonna Addolorata. | |||||
È dagli anni sessanta del XX secolo che l'estensione dell'attività turistica è diventata il settore di punta dell'economia cittadina. | |||||